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In breve
Per sostenere i melicoltori Bayer mette in campo due insetticidi molto efficaci nel controllo degli afidi del melo: Sivanto Prime, a base di Flupyradifurone, e Movento 48 SC, a base di Spirotetramat
La gestione degli afidi rappresenta un passaggio chiave in melicoltura per avere produzioni abbondanti e di qualità. Se non controllati l'afide grigio, quello lanigero e verde, sono infatti in grado di apportare danni consistenti fin dai primi stadi di sviluppo della pianta.
Fino al 2018 per difendere le piante i melicoltori avevano a disposizione due insetticidi neonicotinoidi: Thiamethoxam e soprattutto Imidacloprid. Dalla stagione 2019 tuttavia queste sostanze non sono più utilizzabili e dal 2020 gli agricoltori hanno perso l’opportunità d’impiego di un'altra molecola, il Clorpirifos, che giocava un ruolo importante nella strategia di difesa post-neonicotinoidi.
Oltre a questa riduzione di molecole stiamo assistendo anche ad un cambiamento climatico importante. Lo scorso anno abbiamo avuto un maggio freddo che ha prolungato il periodo di fioritura, momento in cui non si può trattare, e che ha favorito lo sviluppo degli afidi
Silvia Casalini - Grower & Channel Manager BayerLa specie chiave nella difesa del melo è l'afide grigio, presente sulle piante già al germogliamento e in grado di arrecare seri danni sia alle foglie nascenti sia ai fiori che ai frutticini. Dysaphis plantaginea, chiamato anche afide cenerognolo, vive in colonie sui germogli e sotto le foglie.
Come tutti gli insetti pungenti-succhianti penetra i tessuti della pianta per nutrirsi della linfa. Questo porta a malformazioni nei germogli, accartocciamenti fogliari, aborti e colature fiorali, mentre nei frutti può causare la cascola (se in pre-allegagione) oppure deformazioni che dequalificano il prodotto. Oltre ai danni diretti ci sono quelli indiretti, rappresentati dall'abbondante melata che imbratta le foglie e sulla quale si può sviluppare la fumaggine.
Se le infestazioni di afide verde (Aphis pomi) impensieriscono meno gli agricoltori, perché avvengono a stagione inoltrata, quelle di afide lanigero (Eriosoma Lanigerum) sono più pericolose. Eriosoma lanigerum compare solitamente in post-fioritura e si insedia sulla parte legnosa della pianta, spesso sulle cicatrici di potatura o sui rametti, provocando tumori e nodosità che indeboliscono il melo e hanno un impatto negativo sulle produzioni, anche su più anni.
Sivanto Prime, l’innovativo insetticida sviluppato da Bayer e autorizzato su melo, è efficace nel contenere gli afidi in pre-fioritura, ma anche in post-fioritura.
Il Flupyradifurone, la sostanza attiva di Sivanto Prime, è caratterizzato da una ottima mobilità nella pianta (sistemico acropeto e translaminare) che permette di controllare anche gli afidi che dimorano sulla pagina inferiore delle foglie. È inoltre dotato di una spiccata rapidità di azione, che permette di limitare i danni velocemente, e da una buona persistenza. Questo è particolarmente importante in annate come quella del 2019, dove la fioritura si è prolungata nel tempo.
Per completare la strategia di difesa contro gli afidi Bayer propone Movento 48 SC, ideale per l'applicazione in post-fioritura. A base di Spirotetramat, agisce per ingestione e impedisce il completamento della muta degli stadi giovanili.
Punto di forza di Movento 48 SC è la doppia sistemia che permette al prodotto di essere traslocato in tutta la pianta, andando a proteggere anche i tessuti in formazione, come giovani foglie, germogli o frutti. Posizionato in post-fioritura, assicura il completo controllo dell’afide grigio per tutta la stagione. Previene i successivi attacchi dell’afide verde, non contenuti dal trattamento post-fiorale con i prodotti attualmente disponibili permette il contenimento degli attacchi di afide lanigero.
Sia Sivanto Prime che Movento 48 SC si caratterizzano per la loro efficacia e selettività nei confronti di insetti pronubi e utili. Insieme rappresentano una valida strategia per la difesa dagli afidi rispondendo a pieno alle esigenze dei melicoltori.
“Un melicoltore oggi si trova a dover attuare delle strategie diverse per la difesa dagli afidi rispetto al passato”, sottolinea Silvia Casalini. “È fondamentale dunque scegliere degli strumenti che non siano solo efficaci, ma anche persistenti, che quindi consentano alla coltura di rimanere protetta per un lungo periodo. E soprattutto multitarget, che riescano cioè a controllare tutti e tre gli afidi del melo”.