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APPROFONDIMENTI

Difesa della vite, cinque cose da sapere sulla cocciniglia farinosa

Negli ultimi anni la pressione di cocciniglia farinosa (e di altre specie non solo) sui vigneti italiani è cresciuta, con pesanti ripercussioni su produzioni e qualità delle uve

In breve
Dalla scelta dell'insetticida fino alla tempistica di intervento sono cinque le cose da sapere su cocciniglia per mettere in campo una strategia di difesa della vite vincente

Il problema

I viticoltori italiani, sia da vino che da tavola, hanno dovuto fronteggiare negli ultimi anni un aumento della pressione di cocciniglia sui vigneti. La Puglia è sicuramente la regione più colpita, ma anche in Trentino e in Emilia Romagna questi insetti stanno dando del filo da torcere agli agricoltori. 

Tra le diverse specie di cocciniglia presenti sul territorio italiano (Heliococcus bohemicus, Neopulvinaria innumerabilis, Pulvinaria vitis, Parthenolecanium corni, Parthenolecanium persicae e Targionia vitis) quelle più insidiose sono Pseudococcus comstocki e Planococcus ficus ed in certi areali stano creando grossi problemi ai viticoltori.

P. ficus, chiamata anche cocciniglia farinosa (a causa del colore biancastro), è la specie più impattante, soprattutto negli areali del Sud Italia. Nutrendosi di linfa produce abbondante melata che imbratta foglie e frutti con il successivo sviluppo di fumaggini. Compie da 3 ad 8 generazioni all'anno e la femmina è particolarmente prolifica. Le prime neanidi si sviluppano in aprile a danno di germogli e foglie, mentre la seconda generazione si sposta verso il grappolo, dove può rimanervi fino alla vendemmia.

A causa della suzione di linfa le cocciniglie provocano un indebolimento generalizzato della vite e un decadimento della qualità delle uve. Inoltre aprono la strada alle fumaggini e possono essere vettore di virus come quello dell'accartocciamento fogliare e del legno riccio.

Cinque cose da sapere sulla cocciniglia della vite

Difendere le viti in maniera efficace è dunque indispensabile per garantire produzioni abbondanti e di qualità. Per mettere in campo una difesa valida e sostenibile è utile tenere in considerazione queste cinque criticità:

Insetti utili

La cocciniglia è un insetto che in natura è controllato da diversi predatori che mantengono bassa la popolazione. Coccinellidae e Scymnini si cibano abitualmente di cocciniglie (che spesso vengono 'protette' dalle formiche), mentre imenotteri come Anagyrus pseudococci parassitizzano neanidi e femmine.

Per preservare o incrementare il ruolo svolto da questi insetti utili è possibile dunque prevedere dei rilasci controllati, ma soprattutto utilizzare degli insetticidi selettivi, che non danneggino le popolazioni autoctone di predatori e parassitoidi.


Scelta dell'insetticida

P. ficus ha l'abitudine di insediarsi sotto la corteccia delle viti, sulla pagina inferiore delle foglie o all'interno dei grappoli. Questo comportamento rende la difesa insetticida più complessa in quanto il rischio che i prodotti di contatto non raggiungano il bersaglio è molto elevato.

Movento 48 SC è una soluzione ideale in queste situazioni. La sostanza attiva Spirotetramat viene infatti assorbita dai tessuti vegetali e traslocata all'interno di tutta la pianta con un innovativo meccanismo a doppia sistemìa che sfrutta il movimento della linfa dalle radici alle foglie (xilema) e dalle foglie alle radici (floema). In questo modo tutti i tessuti della pianta, anche quelli in crescita e quelli più nascosti, sono protetti dall'attacco della cocciniglia.

Movento 48 SC è un insetticida a lunga durata di azione, che offre una finestra di copertura ampia e permette quindi una difesa duratura delle viti. Spirotetramat è rispettoso nei confronti dei principali insetti utili. Si applica a partire dalla caduta petali, il momento ideale per controllare le neanidi di seconda generazione prima che si insedino all'interno dei grappoli.

Danni invisibili

La cocciniglia è particolarmente insidiosa in quanto i danni che provoca non sono immediatamente evidenti. Inoltre la presenza non omogenea, ma a focolai, e la tendenza a ricercare nicchie rende più difficoltosa la sua individuazione. 

Per questo motivo, come ricordato dal professor Edison Pasqualini (Ricercatore UniBo) in un articolo apparso sull'Informatore Agrario (23/2017) “Spirotetramat è un insetticida da applicare con tempestività quando si rilevano le prime forme mobili di P. ficus in attività o anche solo se si è a conoscenza della presenza”.

Non bisogna dunque aspettare di vedere i primi danni per intervenire, perché il rischio di trattare quando la produzione è già stata compromessa è elevato.

Dinamica di popolazione

Il comportamento di cocciniglia farinosa, come di tutte le altre specie, non è facilmente prevedibile in quanto pesantemente influenzato dall'andamento climatico. La primavera 2019, ad esempio, ha visto un maggio freddo e piovoso che ha ritardato di quasi un mese la migrazione delle neanidi verso il grappolo. 

Per posizionare al meglio il trattamento insetticida è dunque fondamentale monitorare la popolazione di cocciniglia nel proprio vigneto. E per questo Bayer offre ai viticoltori di Puglia e Basilicata un sistema di monitoraggio gratuito consultabile al sito www.monitoraggiococciniglia.it. Servizi simili per l'area del Nord-Est e dell'Emilia Romagna sono inoltre accessibili facendo richiesta ai tecnici Bayer di zona.


Volumi di bagnatura

Proprio per le caratteristiche sopra descritte, il volume di bagnatura è fondamentale per fornire una protezione efficace della vegetazione. Come riportato sull'etichetta di Movento 48 SC occorre impiegare 750-1.000 L/ha per assicurare una bagnatura adeguata della vegetazione.

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Titolo Difesa della vite, cinque cose da sapere sulla cocciniglia farinosa
Categoria Approfondimenti
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