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APPROFONDIMENTI

Infestanti resistenti? Ecco come gestirle al meglio!

Bayer lancia una nuova guida operativa dedicata al controllo delle infestanti e alla prevenzione della comparsa di resistenze in campo

In breve
L'impegno di Bayer in cerealicoltura non si ferma: da oggi è disponibile una breve guida pratica per supportare gli agricoltori nella gestione delle infestanti in campo e contestualmente prevenire la diffusione delle resistenze. Risolvere questa problematica è possibile, ma occorre un approccio integrato.

Le malerbe infestanti sono la principale causa di perdite di produzione nei cereali a livello mondiale.

Abbiamo realizzato questa sezione per aiutare gli agricoltori a capire come gestire la diffusione delle infestanti resistenti nei loro campi. Comprendere il grado di rischio che si sviluppino, in base alle abitudini agronomiche di ciascuno, è un valido aiuto su come migliorare le tecniche, grazie anche ai preziosi consigli tecnici dei nostri esperti.

Donato Loddo - Ricercatore Cnr e Membro del Gire

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I principi generali che vanno adottati per prevenire o contenere il fenomeno dell'evoluzione a resistenze vanno adattati e hanno una diversa efficacia in base alle caratteristiche biologiche delle malerbe

video-intervista

I consigli dell’esperto sulle malerbe resistenti più diffuse in Italia: papavero, loietto e avena

Gestione integrata delle infestanti: suggerimenti per prevenire le resistenze

Ogni appezzamento è a sé e va studiato e analizzato insieme ai tecnici per definire quale sia la strategia migliore di difesa dalle infestanti, in base alle specie coinvolte e ad eventuali resistenze già presenti.

Tuttavia, vi sono alcuni elementi fondamentali da considerare che ci possono guidare verso una miglior gestione degli appezzamenti:

Numero di colture differenti nella rotazione

Tipologia di colture in rotazione (prevalenza di invernali o primaverili)

Trattamento erbicida aggiuntivo (pre-emergenza o post-emergenza precoce)

Profondità di lavorazione o non lavorazione

Numero di operazioni di gestione nel periodo inter-colturale (falsa semina o erpicatura)

Numero di meccanismi d’azione utilizzati nella rotazione

Numero di campagne successive con lo stesso meccanismo d’azione

  • Numero di colture differenti nella rotazione: quanto più basso sarà il numero quanto più verrà favorita l’insorgenza delle resistenze.

  • Maggioranza di colture invernali o primaverili: intervallare un numero più alto e diversificato di colture primaverili aiuta a ridurre la permanenza in campo di infestanti resistenti, poiché si può ricorrere a meccanismi d’azione differenti.

  • Numero di interventi annui contro le graminacee con lo stesso meccanismo d’azione: effettuare un trattamento in pre-emergenza o post-emergenza precoce, oltre ai più comuni diserbi di post-emergenza tardiva, permette di sfruttare meccanismi d’azione differenti da quelli generalmente più utilizzati e migliora l’efficacia erbicida anche in caso di resistenze.

  • Dominanza di pratiche di lavorazione o di non lavorazione: le minime lavorazioni e la semina su sodo non vanno ad interrare i semi delle infestanti. Un’aratura può invece essere risolutiva per le infestazioni di alcune malerbe come il loietto (una volta ogni 3 anni è il tempo ideale e serve a devitalizzare i semi caratterizzati da resistenza genetica di questa specie).

  • Numero di operazioni di gestione nel periodo inter-colturale: operazioni come la falsa semina o lavorazioni effettuate tra due colture successive, come l’erpicatura, contengono notevolmente la diffusione dei fenomeni di resistenza.

  •  Numero di modi d’azione contro le graminacee utilizzati nella rotazione: aumentare il numero di meccanismi d’azione impiegati complessivamente in un appezzamento, specialmente quelli graminicidi, riduce le probabilità che si sviluppino le resistenze.

  • Numero di campagne successive con lo stesso meccanismo d’azione contro le graminacee: alternare i meccanismi d’azione risulta vincente anche quando si applica tale principio tra annate consecutive.

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Altri consigli di Gestione Integrata

Agendo su questi parametri è possibile migliorare la gestione delle infestanti. Più aspetti si prendono in considerazione e più ci si avvicina alla gestione ottimale da questo punto di vista. Ovviamente il tutto deve essere calato nella realtà produttiva dell’azienda agricola, compresa quella economica, che spesso vincola alcune scelte.

Nonostante questo, le soluzioni a disposizione dell’agricoltore per migliorare le strategie di gestione non mancano:

Evitare di usare seme non certificato, specialmente se deriva da aree fortemente infestate;

Ritardare di circa 3 settimane la semina nei campi più infestati per ridurre la concorrenza delle infestanti, limitando il periodo per il loro sviluppo (ad es. contro Lolium ed Alopecurus);

Intervenire su infestanti graminacee entro lo stadio di inizio accestimento e dicotiledoni entro le 6-8 foglie;

Seguire dosaggi in etichetta e “buone pratiche agronomiche di diserbo”;

Evitare la dispersione di semi di graminacee in altri appezzamenti (pulendo la mietitrebbia quando ci si sposta da un appezzamento all'altro e raccogliendo per ultimi gli appezzamenti più infestati).

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Titolo Infestanti resistenti? Ecco come gestirle al meglio!
Categoria Approfondimenti
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