Share
Condividi
Whatsapp
Twitter
LinkedIn
Attenzione
Per usare questa funzionalità devi accettare le policy sui cookie di Facebook
Facebook
Stai cercando un prodotto per un problema specifico?
In breve
Per difendere le piante da botrite Bayer propone Teldor Plus e Serenade Aso. Il primo è un fungicida a base di fenexamide, estremamente efficace e persistente, il secondo è un prodotto di origine naturale che difende l'uva senza lasciare residui.
La botrite (Botrytis cinerea) è un fungo in grado di svilupparsi su una molteplicità di ospiti, di interesse agrario e non. Tra le colture maggiormente colpite c'è la vite, di cui il micete può colonizzare tutti gli organi in accrescimento. Ma è al grappolo che arreca i danni maggiori: il fungo cresce velocemente sugli acini maturi che si ricoprono di una spessa muffa grigia e marciscono in campo.
Negli impianti di uva da tavola la botrite si sviluppa facilmente a causa dell'elevata umidità che si accumula sotto i tendoni ed è in grado di annullare completamente il valore commerciale del prodotto. Sull'uva da vino invece, gli attacchi comportano un danno di tipo quantitativo e qualitativo, abbassando la presenza di zuccheri e polifenoli nelle bacche. I mosti faticano a fermentare e il vino prodotto è soggetto alla casse ossidasica.
Per questo motivo B. cinerea è il principale patogeno con cui gli agricoltori devono confrontarsi subito dopo peronospora e oidio. Sono tre i momenti chiave della difesa: la fioritura, la pre-chiusura grappolo e l'invaiatura-maturazione.
Il fungo è in grado di svernare sui tessuti morti, all'interno degli sclerozi presenti sui tralci o come micelio dentro le gemme e le anfrattuosità della corteccia. Quando le condizioni ambientali sono favorevoli B. cinerea si attiva producendo una abbondante muffa grigia da cui si disperdono i conidi. Parte così l'infezione primaria che colpisce gli organi suscettibili, quali germogli, fiori e tralci erbacei.
Le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo del fungo sono elevata umidità, temperature superiore ai 15° C e bagnatura fogliare prolungata (ideale sono 15 ore continue). L'infezione può coinvolgere foglie, germogli, tralci e anche i fiori, tessuti in cui il fungo si annida per poi colonizzare le bacche dopo l'invaiatura, quando la buccia sottile e l'alta percentuale di acqua ne favoriscono lo sviluppo.
Il periodo di maggiore suscettibilità dei grappoli è dunque quello che va dall'invaiatura alla raccolta. In questa fase il fungo è capace di penetrare attivamente i tessuti, ma sfrutta anche le lesioni provocate da agenti atmosferici, da insetti (come la tignola) oppure le micro-lesioni causate dalla pressione degli acini in chiusura-grappolo o dal cracking.
Sugli acini colpiti compaiono dapprima delle macchie brune che velocemente si espandono, ricoprendosi di una abbondante muffa grigia. L'infezione si allarga velocemente agli acini vicini e non è raro che l'intero grappolo marcisca. Può capitare che l'infezione coinvolga il rachide che, marcendo, causa la caduta a terra dell'intero grappolo.
In condizioni di forte umidità, piogge frequenti e temperatura superiore a 15° C il pericolo di infezione è elevato, specie se la varietà è suscettibile e i grappoli si trovano in uno stadio fenologico vulnerabile (in fioritura e dalla post-invaiatura fino alla raccolta). Contribuiscono a favorire lo sviluppo del micete anche impianti mal esposti, con vegetazione rigogliosa o coperti da tendone.
Per difendere le viti dalla botrite Bayer propone due prodotti: Teldor Plus e Serenade Aso. Il primo è un fungicida a base di fenexamide che garantisce una elevata efficacia, oltre ad una prolungata durata d'azione. Grazie alla capacità del composto di fissarsi alle cere che ricoprono grappoli e foglie, Teldor Plus è dotato di una notevole resistenza al dilavamento.
Il prodotto non imbratta i grappoli, non influisce sulle dinamiche di fermentazione e ha un tempo di carenza di soli sette giorni. Da usare alla dose di 1-1,5 litri ad ettaro, è in grado di difendere i grappoli anche nel post raccolta, evitando i marciumi da magazzino. Sono consentiti al massimo 2 trattamenti l'anno, da effettuarsi ad una distanza di almeno 20 giorni.
Serenade Aso è invece un prodotto di origine biologica a base di Bacillus subtilis, ceppo QST 713, che al suo interno contiene specifici composti fungicidi, i lipopeptidi, e innesca le difese interne delle piante. Inoltre, le spore contenute nel prodotto formano una barriera tra il patogeno e la pianta, impedendogli di insediarsi sulla coltura.
Serenade Aso, autorizzato in agricoltura biologica, non imbratta la coltura, non ha odore e non influenza la vinificazione. Non è soggetto a residui normati e non è irritante per l'operatore, oltre a non avere alcun odore. Il prodotto, efficace anche contro il marciume acido, deve essere usato alla dose di etichetta di 4 litri ad ettaro per un massimo di 4 trattamenti l'anno, da eseguire ad un intervallo di tempo minimo di 5 giorni.
“Il periodo di maggiore suscettibilità del grappolo a Botrytis cinerea va dalla fioritura alla pre-raccolta, anche se è la fase di chiusura grappolo quella più delicata”, spiega Marco Grandin, Technical Sales Representative di Bayer.
Le aziende che operano in regime di difesa integrata possono usare Teldor Plus in pre-chiusura grappolo, avendo cura di bagnare bene gli acini. Mentre Serenade Aso può essere usato all'invaiatura e in pre-raccolta, sfruttando anche il suo effetto sul marciume acido.
“Chi produce uva da tavola può intensificare i trattamenti in pre-chiusura grappolo, alternando sempre Teldor Plus in strategia con Serenade Aso. Mentre chi opera in biologico può sfruttare tutti i 4 trattamenti consentiti dall'etichetta di Serenade Aso”, conclude Grandin.
Non perderti la prima puntata dello "Speciale Rubriche Vite" e scopri i consigli del tecnico Bayer!